Le cure palliative - mantello di protezione
Quando l’andamento di una patologia diviene irreversibile e porta in breve tempo alla morte, si evidenzia un complesso quadro di problemi definito come “total pain“: oltre alle sofferenze fisiche, si possono manifestare problemi psicologici, spirituali e difficoltà nei rapporti sociali ed interpersonali, ma anche problemi di natura economica.
Prendersi cura a fine vita significa quindi affrontare tutti questi aspetti della sofferenza umana, applicando così la filosofia delle cure palliative.
L'espressione "cure palliative" deriva latino “pallium” (mantello) e sta ad indicare la presa in carico globale della persona malata considerata come portatrice olistica di bisogni. Questa attenzione si estende anche al nucleo familiare anch’esso bisognoso di supporto e assistenza nel percorso di elaborazione del lutto.
L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) definisce le cure palliative come un approccio in grado di migliorare «la qualità della vita dei malati e delle loro famiglie che si trovano ad affrontare le problematiche associate a malattie inguaribili, attraverso la prevenzione e il sollievo della sofferenza per mezzo di una identificazione precoce e di un ottimale trattamento del dolore e delle altre problematiche di natura fisica, psicosociale e spirituale» (World health organization, National cancer control programmes. Policies and managerial guidelines, 20022, p. 84).
La dottoressa Cicely Saunders per prima concepì gli Hospice come luogo e metodo di trattamento dei malati e delle malattie terminali, ella amava ripetere ai suoi pazienti «Tu sei importante perché sei tu e sei importante fino alla fine». Questo tipo di medicina, dunque, non è solo una semplice cura medica, ma può favorire un percorso di riconciliazione e pacificazione rispetto alla vita del malato e delle persone che gli stanno attorno.
Gli obiettivi delle cure palliative sono:
Affermano il valore della vita, considerando la morte come un evento naturale;
non prolungano né abbreviano l'esistenza del malato;
provvedono al sollievo dal dolore e dagli altri sintomi;
considerano anche gli aspetti psicologici e spirituali;
offrono un sistema di supporto per aiutare il paziente a vivere il più attivamente possibile sino al decesso;
aiutano la famiglia dell'ammalato a convivere con la malattia e ad elaborare il lutto.
Le leggi fondamentali per il movimento italiano delle cure palliative sono due. La prima ha avuto come scopo principale il finanziamento degli hospice, dalla loro nascita fino allo sviluppo, avvenuto negli anni 2000. La seconda legge ha invece voluto sancire l'istituzione della rete delle cure palliative, ovvero l'integrazione tra hospice e assistenza domiciliare. Si riporta di seguito art. 7 della legge 38/2010 quale fondamento della continuità assistenziale.
«All'interno della cartella clinica, nelle sezioni medica ed infermieristica, in uso presso tutte le strutture sanitarie, devono essere riportati le caratteristiche del dolore rilevato e della sua evoluzione nel corso del ricovero, nonché la tecnica antalgica e i farmaci utilizzati, i relativi dosaggi e il risultato antalgico conseguito.»
Inoltre con il DPCM 12 gennaio 2017 sono stati introdotti ed aggiornati i LEA inerenti le cure palliative e la terapia del dolore, con un approccio orientato alla presa in carico ed al percorso di cura distinguendo gli interventi per livelli di complessità ed intensità assistenziale.
Oggi sono molti gli Hospice, nella rete delle cure italiane, ma la presenza di queste strutture non esclude la possibilità che il paziente, possa decidere di vivere la fase terminale della vita a domicilio, con il conforto dei suoi cari, ricevendo lo stesso supporto.

“Non c'è bisogno di andare in India o altrove per trovare la pace. Scoprirai quella pace profonda del silenzio proprio nella tua stanza, nel tuo giardino o anche nella tua vasca da bagno.” Elizabeth Kubler Ross
Tratto da:
https://it.wikipedia.org/wiki/Cure_palliative#cite_note-24
https://www.fedcp.org/cure-palliative