Soccorrere una persona vittima di arresto cardiaco improvviso
Perchè è fondamentale soccorrere una persona colpita da un arresto cardiao improvviso?
RCP Hands Only, come praticarla...

Quando il cuore si ferma, viene meno la sua funzione naturale di pompa e di conseguenza smette di produrre una circolazione sanguigna efficace. Gli organi non vengono più perfusi e non ricevono più ossigeno e nutrienti e di conseguenza iniziano a “morire”. Nelle prime fasi questa morte è ancora reversibile, ma con il passare del tempo, pochi minuti, se nessuno soccorre la vittima si passa alla morte biologica definitiva.
La mancanza di ossigeno al cervello porta inizialmente alla perdita di coscienza e i primi danni da anossia cerebrale iniziano dopo 4-5 minuti. A circa 10 minuti i danni diventano irreversibili, ecco perché spesso nei testi di tecniche di rianimazione troviamo le seguenti affermazioni: “il tempo è cervello”, “lotta contro il tempo”.
Spesso alla base dell’arresto cardiaco nel paziente adulto vi è la presenza di una grave aritmia, fibrillazione ventricolare o tachicardia ventricolare senza polso, che impedisce al muscolo cardiaco di pompare efficacemente sangue in circolo. Ecco che oltre ad una RCP di alta qualità diventa fondamentale disporre di un defibrillatore esterno semiautomatico.
Per una vittima di arresto cardiaco la sopravvivenza è strettamente legata all’esecuzione immediata della rianimazione cardiopolmonare (RCP) e alla defibrillazione precoce.

Per cercare di migliorare gli esiti delle persone affette da arresto cardiaco improvviso e permettere a tutti di prestare soccorso è stata introdotta la tecnica RCP Hands Only di cui la Società Scientifica American Heart Association si è fatta promotrice con molte campagne di sensibilizzazione e video guida per la popolazione.
Gli studi pubblicati sulla rivista Circulation nel marzo 2008 suggeriscono che gli astanti hanno maggiori probabilità di eseguire la sola RCP Hands Only perché elimina la componente respiratoria del bocca a bocca, oltre ad essere più fruibile in assenza di addestramento specifico.
In Italia le persone colpite da arresto cardiaco extra ospedaliero sono circa 73.000 con una media di 200 persone al giorno, circa una ogni 8 minuti, pertanto una RCP praticata da un astante può significativamente aumentare la sopravvivenza e limitare gli esiti invalidanti conseguenti all’anossia cerebrale in caso di ritorno alla circolazione spontanea (ROSC).
Ecco il motivo per cui tutti dovrebbero, nel corso della vita, dedicare un po’ di tempo ad acquisire le competenze per una RCP in attesa di un mezzo di soccorso avanzato.

L’approccio ideato dalla società scientifica American Heart Association è semplice:
Chiamare i soccorsi componendo il NUE 112;
Effettuare le compressioni al centro del torace ad una frequenza di 100 compressioni al minuto (comprimete forte e velocemente al centro del torace) ;
È bene sottolineare che non tutte le persone possono essere aiutate solo dalla RCP, i bambini ad esempio dovrebbero ricevere la RCP più tradizionale con compressioni e ventilazioni così come le vittime di un annegamento, tuttavia in mancanza di un addestramento specifico la RCP Hands Only è un'alternativa accettabile in attesa di personale qualificato.
È essenziale quindi iniziare la RCP entro pochi secondi dal collasso di qualcuno, perché lasciare trascorrere del tempo può ridurre notevolmente le possibilità di sopravvivenza.
L’American Heart Association incoraggia le persone ad allenarsi, documentarsi ed acquisire competenze specifiche con i programmi formativi messi a disposizione dalla stessa società scientifica.
Prenditi un attimo, guarda il filmato tratto da https://international.heart.org/it/hands-only-cpr, riportato nel nostro articolo.
Le immagini ed il filmato sono tratti dalla pagina ufficiale della Società Scientifica American Heart Association: https://international.heart.org/it/hands-only-cpr consultata in data 13/10/2021.
I dati statistici sull'arresto cardio polmonare sono tratti da ISTAT.